riqualificazione dei luoghi centrali dell'abitato di Tesero
TESERO - Trento

 

La relazione tra vari luoghi di uno stesso contesto è spesso tema di riflessione. Nel caso di Tesero la piazza oggetto di concorso è il risultato di un'operazione di “conquista” di uno spazio un tempo marginale. Alcuni decenni fa probabilmente questo luogo è parso come lo spazio ideale per deviare i flussi di traffico che un tempo percorrevano le strette vie del centro storico. La delocalizzazione di molte attività commerciali ed amministrative sulla direttrice principale del traffico automobilistico ha di fatto spostato il baricentro del paese più in basso e la piazza è diventata un “luogo centrale”.

Oggi che l'era della mobilità individuale è ormai matura, si sente il bisogno di andare oltre e completare l'operazione di conquista di questo spazio attraverso un riappropriarsi delle relazioni urbane. Non è più sufficiente che questo luogo sia un grande parcheggio e crocevia di strade, ma deve assumere a tutti gli effetti l'aspetto e le caratteristiche di un luogo centrale. Per questo deve riuscire a divenire cerniera tra diverse esigenze, dalla viabilità all'essere luogo dove stare, dall'essere marginale, al diventare perno attorno a cui sviluppare la nuova idea di centro. Il progetto cerca di coniugare queste molteplici caratteristiche e necessità di un luogo comunque complesso attraverso una riorganizzazione che mira a ricucire gli spazi, a rendere compatibili azioni necessarie come il transito stradale extraurbano con la mobilità pedonale.

LA MOBILITA’

La mobilità in Val di Fiemme ha subito negli ultimi decenni modificazioni profonde soprattutto legate alla realizzazione della strada di fondovalle. E il fondovalle stesso ha assunto un diverso e più significativo ruolo all’interno della Valle. La delocalizzazione di molte attività produttive ha liberato l’arteria storica rappresentata dal tracciato della SS 48 delle Dolomiti che attraversa i paesi ed anche i grossi flussi di traffico turistico diretto verso la Val di Fassa ha trovato nuovo sbocco sulla strada di fondovalle. I paesi hanno ritrovato una dimensione più appropriata delle masse in transito. Il traffico locale di collegamento tra i paesi rimane l’elemento principale della mobilità attuale in transito nei centri della valle. La sensibilità e la coscienza ambientale ad uno sviluppo sostenibile sono argomenti sempre più presenti nella discussione contemporanea. In territori dove gli spazi sono ridotti come quelli di montagna, dove trovare ulteriori spazi da dedicare alla mobilità risulta sempre più difficile, si ritiene che pensare a sistemi di mobilità alternativa possa essere la direzione a cui guardare.

L’asse di fondovalle, con le sue peculiarità legate alle attività sia produttive che turistiche (funivie del Cermis, stadio del fondo, pista ciclabile) potrebbe nel futuro essere attrezzato di un sistema di trasporto a fune capace di sostituire i trasporti pubblici locali sia pubblici che privati su gomma. Una linea principale che attraversa l’intera valle potrebbe, attraverso dei nodi di scambio, permettere di raggiungere le località e i paesi posti sui versanti attraverso sistemi a fune che rappresentano una tecnologia a basso impatto ambientale e alimentata da energie che non producono gas o polveri sottili.

Il progetto pertanto assume come sostenibile l’ipotesi che il traffico locale in transito sulla piazza possa essere compatibile con il suo ruolo centrale ed inoltre avanza l’ipotesi di una possibile localizzazione del terminal di collegamento tra il paese e il fondovalle.

Nell’ottica di dover comunque trovare soluzione ai flussi urbani di traffico che, assieme al transito di tipo extra urbano ruotano sulla piazza, il progetto introduce una rotatoria nella parte nord-ovest della piazza. Attorno a questo elemento stradale si articolano le nuove direttrici dei flussi, in particolare per regolare l’accesso alla piazza che sarà reso possibile esclusivamente a funzioni particolari quali il servizio di skibus, i mercati settimanali o le fiere occasionali. Per la fermata dei servizi pubblici si propone di realizzare semplici slarghi su entrambi i lati della strada dove il bus possa sostare senza interrompere il traffico in transito.

La piccola viabilità privata esitente a valle della piazza che serve attualmente la p.ed. 115 e 116 viene dirottata sul ramo di strada comunale posto più a valle che serve la zona di Sottopedonda. Solo l’accesso esistente a servizio della p.ed. 990 verrà garantito attraversando gli spazi dedicati alla protezione civile.

PARCHEGGI

Inserire nella piazza un importante numero di parcheggi può significare rendere effettivo quello che potrebbe essere un sistema di intercambio tra mobilità su gomma e mobilità su fune. I parcheggi della piazza devono rappresentare soprattutto un necessario servizio per residenti e fruitori del sistema centrale del paese, ma potrebbero assumere una valenza anche più ampia nell’ipotesi di realizzazione di un nodo con la rete di fondovalle. Il progetto risponde alla esigenza di creare parcheggi coperti collocandoli su 4 livelli tra loro sfasati di circa 1.5 m e sfruttando per l’accesso l’arteria esistente che dalla piazza scende verso Sottopedonda e Caltrezza. L’accesso si ottiene interrando la strada davanti allo stabile sede della Cassa Rurale di Fiemme e sfruttando i dislivelli esistenti. Il tratto coperto dal tunnel artificiale rende pedonale gran parte della piazza in superficie e permette di ricucire il rapporto urbano tra Pedonda e la piazza stessa, oggi continuamente interrotto dalla rete stradale esistente. Il tratto interrato torna a cielo aperto all’altezza dell’attuale magazzino agrario per raccordarsi con la strada esistente.

ASSETTO ARCHITETTONICO E URBANO

Le città così come le possiamo osservare sono frutto di un lungo processo di continue modificazioni che creano stratificazioni architettoniche che spesso assumono anche una valenza storica. I fronti della piazza così come oggi ci appaiono sono composti da una varietà di forme tutto sommato abbastanza omogenea se non per alcuni edifici per i quali si propone un’operazione di ristrutturazione. Il progetto propone la sostituzione di un solo edificio, la sede dell’attuale magazzino agrario, nell’ottica di costituire in quell’ ambito uno spazio dedicato alla protezione civile, in particolare alla sede dei Vigili del fuoco, della Croce Bianca e del Soccorso Alpino.

Per gli altri edifici, dalla 545 alle p.ed. 104, 1398 e 739, la proposta progettuale è orientata nell’ottica del recupero dei volumi con interventi di revisione stilistica contemporanea. In particolare sulle p.ed. 104, 1398 e 739 si propone di intervenire attraverso la costruzione di un piccolo volume in grado di raccordare le tre realtà separate e inserirle in un unico contesto.

Altra caratteristica dell'abitato di Tesero è la necessità di confrontarsi continuamente con le relazioni verticali degli spazi urbani. Importanti dislivelli caratterizzano la morfologia del costruito ed anche la piazza, pur essendo uno dei pochi spazi pianeggianti del paese, risente di questo carattere nel doversi confrontare con gli spazi circostanti. Il progetto affronta questo tema con un'enfasi particolare. Si è immaginato di dover collegare due rive separate da un fiume (la strada) e pertanto si è pensato alla costruzione di un “ponte” in pietra.

L'oggetto architettonico proposto non serve solo per passare da un lato all'altro della strada, ma mette in relazione lo spazio del municipio e della parte più storica del paese con piazza Battisti, i parcheggi, e diventa percorso sopraelevato che offre l'occasione di esplorare un punto di vista nuovo la realtà urbana sottostante. Questo “ponte” permette inoltre di collegare le vie alte del paese con i garage interrati presenti sotto la piazza attraverso uno sbarrieramento garantito dalla costruzione di un ascensore. Il camminamento che per qualche decina di metri prolunga il piano degli spazi antistanti il municipio crea la sensazione di espandere questi spazi oltre il limite morfologico della rampa erbosa per “tuffarsi” direttamente nel cuore della piazza. La discesa lungo la scala costruita all’interno delle mura del ponte pone il fruitore in uno stato d’animo di sorpresa quando si accorgerà di essere d’un tratto al centro di uno spazio urbano pedonale.

Il percorso, prolungandosi lungo il tratto pavimentato in selciato, gli permetterà di raggiungere direttamente la scala posta a fianco della Cassa Rurale e da lì la zona dell’abitato di Pedonda. Nella parte sud della piazza le superfici sono trattate a verde attraverso un progressivo abbandono delle aree dure pavimentate in cubetti di porfido per passare ad una pavimentazione a prato. Il progetto vuole mantenere la destinazione a parco di questo ambito della piazza ed anzi ne amplifica di molto le dimensioni portando la superficie verde a circa 900 metri quadrati. Ai margini di questo conteso si propone la costruzione di alcune gradinate che, attraverso la loro bilateralità, permetteranno sia lo svolgimento di eventi musicali o di altro genere, sia la semplice seduta per ammirare lo scorcio sulla valle o per il gioco dei bambini. A margine dell’area verde si prevede la costruzione di un piccolo volume che ospita le scale e l’ascensore che scendono ai livelli sottostanti. Il prato è realizzato sulla copertura del volume destinato a spazio commerciale. Completamente invisibile dalla piazza, questo spazio si apre sul piazzale sottostante ed ha una superficie lorda di circa 500 mq. Questi spazi sono proposti in due versioni (vedi tavola 3): potrebbero ospitare una sola attività commerciale (ad es. un supermercato) oppure potrebbe ospitare 4 negozi di vicinato in modo da realizzare un piccolo polo commerciale. L’accesso a questi spazi commerciali potrà avvenire sia dall’esterno sul piazzale a valle, sia dal primo livello dell’autorimessa interrata. (vedi tavola 3). Nell’eventualità di realizzare in futuro la stazione di collegamento con il fondovalle, questo ambito commerciale potrebbe anche essere implementato con ulteriori spazi.

SPAZI COMMERCIALI

A rendere vissuto uno spazio urbano concorrono in maniera preminente le attività che vi si svolgono. Il progetto propone di collocare per quanto più possibile, i nuovi spazi commerciali nel contesto della piazza. Per raggiungere questo obiettivo si è ritenuto che l’azione migliore fosse rappresentata dal recupero dei piani terra degli immobili esistenti. A piano terra della p.ed. 545 viene proposta la collocazione di due negozi di circa 80 metri quadrati ciascuno, mentre altri 300 metri quadrati circa vengono realizzati dalla ristrutturazione e dal collegamento delle p.ed. 104, 1398 e 739. I piani superiori degli edifici in oggetto verrebbero utilizzati per realizzare uffici o sedi di associazioni o enti. Lo spostamento della strada permette di creare un prezioso ambito pedonale oggi ridotto a semplice marciapiede. Tutto il tratto che costeggia la strada sul lato a ridosso del muro in pietra ai piedi del municipio viene allargato garantendo ai pedoni maggiori spazi a loro riservati.

AMBITO DI PROTEZIONE CIVILE

Si è immaginato di riservare in maniera esclusiva ai Vigili del fuoco, alla Croce Bianca e al soccorso alpino lo spazio oggi già occupato da queste attività ma anche dal magazzino delle Aziende Agrarie. Realizzando un contenimento verso valle si potrebbe definire un nuovo piano per la collocazione della piazzola per l’elicottero facilmente accessibile e inserito in un unico contesto. Per la costruzione che oggi ospita le sedi dei questi gruppi di volontariato e il magazzino agrario si propone la demolizione con ricostruzione per ottenere un unico centro con uffici, sale per la formazione, stanze per i volontari.

TEMPI DI ESECUZIONE

Si ritiene che il progetto potrebbe essere eseguito in ambiti temporali differenti, operando secondo un programma che preveda:

FASE 1: Costruzione del garage interrato livelli 1 e 3. Costruzione dell’ambito commerciale a sud della piazza Sistemazione della piazza e della nuova viabilità. Per l’accesso al garage interrato in questa fase verrebbe mantenuto l’attuale accesso al piazzale a sud del centro commerciale attraverso una semplice operazione di raccordo di eventuali lievi variazioni dei livelli.

FASE 2: Costruzione del garage interrato livelli 2 e 4. Definizione del nuovo profilo a sud con realizzazione del terrapieno. Spostamento della piazzola dell’elisoccorso. Costruzione della bretella di collegamento.

FASE 3: Demolizione e ricostruzione del centro di protezione civile.

FASE 4: Ristrutturazione p.ed. 545, 104, 1398 e 739 anche in tempi separati.

FASE 5: Costruzione del “ponte in pietra”.